Exor, la holding della famiglia Agnelli, ha imparato a proprie spese che un trasloco può essere costoso e traumatico.
La società ha pagato 746 milioni di euro (847,5 milioni di dollari) per risolvere una controversia con le autorità fiscali italiane sul trasferimento della sua sede nei Paesi Bassi nel 2016, secondo un rapporto Reuters di sabato.
Secondo il rapporto, anche Giovanni Agnelli BV, la società di controllo di Exor, pagherà 203 milioni di euro nel contenzioso.
Uscita contenzioso fiscale
Exor SPA aveva applicato le regole di esenzione dalla partecipazione nel 2016, quando si è fusa con la sua controllata olandese Exor Holding NV, che avrebbe escluso quasi tutte le plusvalenze dal reddito imponibile nel calcolo dell’imposta di uscita, secondo il rapporto.
Ma l’autorità fiscale italiana ha deciso che l’esenzione dalla partecipazione non dovrebbe applicarsi in questo caso, ha riferito Reuters.
Exor ha osservato che le autorità non hanno irrogato alcuna sanzione sulla pretesa, aggiungendo che la transazione non deve essere interpretata come un’accettazione dell’interpretazione delle autorità fiscali, secondo il rapporto. Separatamente, Giovanni Agnelli BV ha affermato di non aver infranto alcuna regola ed è riuscita a evitare tempi e costi di un importante contenzioso fiscale.
Titolare del marchio di lusso
Le partecipazioni di Exor includono la quasi totalità del riassicuratore PartnerRe, oltre a investimenti nella casa automobilistica del marchio di lusso Ferrari, nella squadra di calcio Juventus, nel produttore di beni di lusso Shang Xia e nel calzolaio Christian Louboutin.
La Giovanni Agnelli BV, società privata con sede nei Paesi Bassi che controlla oltre il 50% di Exor, è la holding della famiglia Agnelli, una delle dinastie più ricche d’Europa. Giovanni Agnelli è stato il fondatore della casa automobilistica italiana Fiat.